Forse non tutti sanno che non mangiamo esattamente ciò che noi desideriamo, ma mangiamo anche in funzione di ciò che desidera tutta la popolazione che ospitiamo nel nostro tratto digerente…

Cosa mangia questa grande popolazione?

I batteri che vivono nel nostro intestino, con un reciproco vantaggio, sono in numero maggiore delle nostre cellule, e hanno delle precise preferenze nutrizionali dovute al fatto che devono essere attrezzati per produrre dagli enzimi che siano in grado di digerire ciò che proponiamo loro come menù, e che condivideremo.
La scelta che facciamo spesso è proprio condizionata dalle loro richieste, perché quando ci sediamo a tavola abbiamo sempre la compagnia di questi commensali invisibili, e il cibo sarà anche per loro.

Perché ricerchiamo sempre lo stesso sapore?

Se noi saremo in grado di rispettare una sana alimentazione naturale non avremo mai alcun problema con la nostra flora intestinale, ma molto spesso accade che il nostro cibo non rispetti veramente i criteri di salubrità rispetto alla coltivazione, all’allevamento, alla stagionalità, all’origine geografica, alla varietà e anche alla proporzione rispetto al nostro dispendio energetico. L’avere una alimentazione sbilanciata può favorire la formazione e il mantenimento di una comunità di famiglie di microbi non ben composta, senza bilanciamento reciproco, favorendo e incrementando popolazioni specifiche con gravi danni per tutto l’organismo. Saranno proprio i batteri più presenti e affamati nel nostro intestino a chiedere prepotentemente cosa mangiare e decideranno il cibo da scegliere, il sapore da ricercare, determinando di conseguenza il gusto che ci piace di più. L’aumento sproporzionato proprio dei tipi di batteri che si nutrono con questo tipo di alimentazione creerà un circolo vizioso per cui ogni volta che avremo fame andremo a cercare proprio quel tipo di cibi e faremo in modo che la loro popolazione aumenti ulteriormente!

In pratica questo meccanismo influenzerà la nostra ricerca di un sapore anziché un altro, di un gusto anziché un altro, e cercheremo sempre gli stessi cibi creando costantemente nell’organismo lo stesso tipo di residui tossici dal loro metabolismo, incrementando lo stato di disordine nell’intestino, con l’instaurarsi spesso di problematiche distali.

Ma se effettuiamo un cambiamento nella alimentazione anche soltanto per dieci giorni, ad esempio passando da una dieta ricca di grassi e povera in fibre ad una dieta povera in grassi e ricca in fibre, possiamo osservare dei cambiamenti nella composizione del pool batterico intestinale già dopo ventiquattro ore, che non diventerà stabile se non quando manterremo questo nuovo tipo di alimentazione a lungo termine. In altre parole, già dal primo giorno di nuova alimentazione avremo grandi miglioramenti, ma questo accadrà anche dal primo giorno di sgarri! Per questo la soluzione per riprendere in mano la nostra salute sta nell’avvicinarsi stabilmente ad una sana e varia alimentazione naturale, riducendo gli eccessi e riequilibrando la nostra flora intestinale, per ricercare davvero il cibo che fa per noi e riappropriarci dell’opportunità di godere di ogni gusto e di ogni sapore.

Se ti interessa l’argomento, puoi seguire il corso condotto da Cinzia Durandetto, docente e divulgatrice di alimentazione naturale, e scoprire i principi alla base delle nostre scelte alimentari cliccando qui