Corso di Segnatura e Archetipi delle Piante

LA VIA DELLA NATURA

Caratteristiche del corso

Il corso è costituito da tre giornate di formazione

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Segnatura e Archetipi delle Piante

DESCRIZIONE DEL CORSO 

I dettagli di questo corso, ricco di informazioni specifiche per riconoscere la natura di ogni pianta, ci consentono di entrare in una visione davvero unica, caratterizzata da un linguaggio informativo archetipale che semplifica enormemente l’accostarsi della persona alla cura di se stessa nella propria globalità, corpo e anima.

Sappiamo bene che simboli parole e intenzioni lavorano anche sul nostro inconscio risolvendo i conflitti che ci allontanano dalla salute psicofisica. Il disagio che l’uomo esprime attraverso il disequilibrio fisico o la disarmonia interiore può essere recepito espresso da un segno o un comportamento di una pianta, e tramite l’attivazione personale di una consapevolezza, di una intenzione, si arriva al cambiamento che avvicina sempre di più all’amore incondizionato. La natura si fa medicina nel momento in cui ci riporta al riconoscere la nostra difficoltà e ci propone la propria frequenza vibratoria di soluzione.

Le conoscenze sulla segnatura riportano nelle mani di ognuno lo stare bene, l’equilibrio, la salute, legandoli alla presa di coscienza individuale delle proprie disarmonie, grazie al riconoscimento dei messaggi che possiamo individuare dalla forma e dal comportamento delle piante. Tutto questo è molto lontano dalla visione scientifica, che ora consegna la gestione della persona ad una élite che utilizza gli stimoli dei vari principi attivi come forzatura biochimica delle funzioni metaboliche alterate.

Questo antico approccio contiene invece il concetto di cura come un dovere e non come un diritto: il dovere verso noi stessi di essere in armonia con tutto ciò che ci circonda, non certo ricercando il nostro equilibrio, la soluzione alle nostre magagne, tramite il forzare un sistema biologico in modo chimicamente coercitivo, che non considera minimamente la causa legata alla gestione della percezione, che è a monte del problema!

La teoria che sottende questo corso così pratico

Questo argomento poco usuale e misconosciuto è davvero fondante per raccogliere molte sfaccettature del sapere dell’umanità in relazione al senso dell’esistenza. Dovrebbe essere il punto di partenza per tutta la formazione terapeutica ma anche di crescita personale. In realtà paradossalmente il corso risulta essere invece estremamente innovativo, dal forte e nascosto potenziale terapeutico rispetto alla vita umana, proprio perché la nostra società si è di molto allontanata dalle antiche consapevolezze su ciò che ci circonda.

Per la prima volta il mondo delle erbe e il mondo della natura sono considerati con un approccio molto potente e non utilitaristico, che inserisce il rapporto antropologico con la natura non individuandola come semplice oggetto esterno da sfruttare, ma considerata come un essere vivente, con una propria percezione del mondo, con cui siamo in una relazione consapevole che esiste ed evolve dalla notte dei tempi.

Questo si può fare con una preparazione non certo tecnica, conoscitiva, mnemonica o scientifica, fatta di formule codificate, ma con lo stare nella materia con un approccio di ascolto che sottende una visione impregnata di filosofia naturale oggi spesso disdegnata o rigettata.

Questo passaggio di informazioni riequilibranti avviene attraverso il fermarsi, il mettersi in ascolto empatico e l’assecondare il ritorno allo stare bene, utilizzando, per sanare un equilibrio distorto, la percezione vibrazionale che ci viene trasmessa.

L’essere che, come noi, si trova ad aver vissuto analoghe sollecitazioni e che ha trasposto tutto nella propria codifica genetica ed informazionale esprime tutto questo con la sua forma ed il suo comportamento.

Le considerazioni proposte possono essere approfondite in mille modi, forse all’infinito, ma dietro a queste conoscenze c’è semplicemente una profonda relazione con il concetto del progetto senso, cioè con la consapevolezza che l’esistente esiste proprio grazie al fatto che esprime una funzione. Quindi principalmente per continuare ad esistere ogni essere si autocostruisce a seconda del bisogno che ogni organismo individua per continuare ad esistere.

L’osservare una pianta, un essere vegetale, i suoi dettagli, come il bordo di una foglia, i suoi comportamenti nell’affrontare l’esistenza, ci porta interiormente a comprendere ad un livello dapprima inconscio, e poi successivamente conscio. Il conoscere le modalità espressive del percepito ci consente di far emergere alla consapevolezza il vissuto della specie, ed anche della singola pianta. Ci permette di riconoscere la storia generazionale delle sue difficoltà per rimanere viva, per rinnovare la sua vita, per onorare l’esistenza come essere da un certo punto di vista che nel rinnovarsi si fa immortale.

Acquisendo questa nuova capacità di tradurre consciamente il significato delle forme e dei comportamenti, ci si può anche lasciar rapire dalle informazioni che ci portano a contatto con la natura dell’esperienza dell’essere vegetale che abbiamo di fronte. Questo ci consente di superare le difficoltà nell’entrare in una visione di chi, nella storia personale ma soprattutto della sua specie, davanti alle simili sollecitazioni portate dalla propria vita e da quella dei progenitori, ha risposto un qualcosa di simile o di diverso da noi.

Le piante esprimono personalità diverse e ci mostrano quindi quali sono stati i filtri di autocostruzione legati alla propria esperienza di vita.

Ad esempio, la cicuta con sul gambo dei segni rossi simili a ferite porta la memoria della rabbia per essere stata calpestata, cosa che si deduce anche dall’utilizzo omeopatico del vegetale: è una pianta arrabbiata che per reazione ti avvelena. Ben diversa e la piantaggine, proprio chiamata stella del cammino perché se calpestata resiste, ed è l’unica pianta che cresce sulla strada del nostro ritorno, è ovviamente una pianta che ha delle proprietà antinfiammatorie, che sedano l’irritazione.

Queste personalità così diverse porteranno certo ad avere una strutturazione del corpo fisico specifica, con una altrettanto specifica azione biochimica dei suoi principi attivi, ma anche contemporaneamente si manifesteranno ad un livello più sottile, informazionale – costituito da frequenze, ma espresso e leggibile dall’osservazione dell’incarnazione stessa.

Questo determina una azione archetipale che riceviamo con le nostre capacità sensoriali, osservando, annusando, ascoltando, percependo le frequenze specifiche della pianta.

Quindi è evidente che le moltitudini di piante che hanno dato origine a moltitudini di personalità diverse, possono anche riportare alla memoria quelle classificate da Jung in dodici tipologie (eroe, angelo custode, orfano, eccetera), che corrispondono ad un suo tentativo di suddivisione classificatoria proprio degli archetipi dei quali stiamo parlando. Naturalmente qualunque nostro ampliamento di archetipi individuati potrebbe mostrare sempre soltanto una collana incompleta, perché l’unica completa è forse la realtà stessa. Quindi non faremo classificazioni.

Riassumendo, le informazioni archetipali sono in riferimento ad un nucleo di memorie genetiche costruite dagli organismi durante la vita dei progenitori, ed anche propria in riferimento ai dati fenotipici che esprime l’organismo incarnato.

L’azione di specchio delle nostre percezioni che ci può essere offerta dal mondo vegetale ci mette in condizione di ricollegarci al nostro vissuto, agendo di conseguenza anche sulla rielaborazione dei nostri conflitti interiori irrisolti, favorendo l’emergere di consapevolezza, accettazione, rielaborazione. L’essere in grado di comprendere il percepito di qualunque forma vivente diventa così la porta d’accesso attraverso la quale si può accedere e fare una grande leva nel mondo della collocazione del nostro vissuto e delle sensazioni che lo accompagnano.

Possiamo quindi caricare intenzionalmente una riprogrammazione vibrazionale rispetto al percepito: grazie alle forme di vita naturali ciascuno entra in possesso di un calderone come un pieno fertile con tutte le possibili risposte individuabili alle difficoltà dell’anima, persino se tradotte come problematiche del corpo.

È molto importante sottolineare come deve essere presente una determinante fase intenzionale di ciascuno nella ricerca di ritornare all’armonia, ben espressa nei rituali di guarigione, che permette l’esprimersi di una manovra animica rituale ed elaborativa che agirà sulla sofferenza e sul corpo.

Naturalmente l’archetipo ha una matrice informativa per l’inconscio. Queste informazioni vanno ad impattare le sinestesie conflittuali, cioè le memorie relative alle percezioni di quelle sensazioni che portano l’inconscio a credere di stare per rivivere un vecchio trauma, i cosiddetti binari.

L’archetipo è, quindi, una informazione condivisa nella storia della stirpe incarnata nella singola pianta, che agisce per similitudine. Pensiamo ad una sindrome allergica che la medicina riconosce perfettamente contemporanea, magari relativa a gamberetti e agli acari, in cui l’archetipo si esprime in entrambi in modo analogo, riconoscendolo presente e affine in entrambe le forme di vita. L’archetipo si esprime proprio nella comunanza individuata dal nostro inconscio.

È questo il principio per il quale funziona la floriterapia, che dispone di archetipi infiniti estremamente variopinti e variegati, che esprimono il singolare punto di vista sulla realtà di ogni forma vegetale dotata di infiorescenze e di gemme floreali. La floriterapia in genere ci propone un archetipo estremamente simile, che rispecchia il punto di vista della persona e gli rende evidente la propria difficoltà.

Naturalmente Bach aveva escluso gli archetipi violenti come soluzione, perché eticamente non adatti all’essere umano, visto che suggeriscono reazioni di attacco come soluzione ad un conflitto aperto nell’inconscio della persona – cosa che invece viene sfruttata come visione di estremizzata minaccia all’interno della omeopatia.

Naturalmente queste informazioni possono essere veicolate con la finalità di utilizzarle semplicemente in qualità di principi transpersonali, cioè individuando l’attività prevalente nell’azione principale di risoluzione dell’elemento vegetale, ed estendendola ad un uso inconscio, come ad esempio l’utilizzare l’elicriso che scioglie i lividi anche di vecchia data per sciogliere un trauma emotivo anche non recente.

Naturalmente questo punto di vista sulla realtà lo possiamo individuare anche in altri ambiti, ad esempio analizzando il cosiddetto raggio fondamentale, individuabile tramite radiestesia rispetto alle cose fisiche, oggetti, persone, che esprime all’interno dello spazio in modo sferico a 360° in ogni direzione possibile la posizione corrispondente all’incarnazione, come archetipo unico fra gli infiniti archetipi.

La modalità individuata dalla floriterapia per raccogliere quest’informazione è soltanto uno dei possibili modi possibili per farlo, perché in realtà anche la trasmissione tramite oleolito, alcolito o altro funziona benissimo. Anche l’ingresso olfattivo, proposto in modo pratico dalla caratteriologia degli oli essenziali, che prevede un ingresso legato all’applicazione di una sola goccia su una zona specifica all’interno del naso, è uno dei metodi applicativi di questo concetto.

Tutto questo ci porta inoltre ad acquisire la consapevolezza anche dell’esistenza di un tempo definibile circolare, poiché non attraversiamo passivamente il tempo, ma siamo attivamente nel tempo, e questo cambia la percezione della vita: possiamo spostarci nella linea del tempo anche all’indietro, cioè attraverso la memoria di ricordi rielaborati possiamo cambiare la risposta alla percezione dei momenti peggiori, risanando il risentito e la fisicità presente attraverso il cambiamento della percezione del passato.

Tutto questo inizia dall’uscire dalle condizioni d’urgenza con le quali vediamo il nostro corpo e la nostra salute, uscendo anche dalle risposte automatiche.

La cosa si fa ancora più interessante perché riguarda anche il futuro: otteniamo un cambiamento nel dopo, perché lavorando in questo modo cambiamo in proiezione anche il nostro futuro, creando un movimento e un cambiamento che avranno risultanze nel dopo. In realtà, il cambiamento non è su una linea retta passato – futuro, ma si sviluppa spazialmente in tutte le dimensioni, mettendo noi al centro, e non il tempo: questo cambiamento di informazione con un’azione di rebound crea un cambiamento contemporaneo nel nostro esistere, agendo sul passato e sul futuro contemporaneamente.

Spesso oggi nella nostra società l’approccio al benessere e alla salute delle persone è rivestito di dogmi schematizzazioni e assolutismi, simili a partiti presi. La visione proposta da questo corso è assolutamente inedita, diversa, probabilmente molto più aderente alla realtà perché deriva dall’esperienza millenaria della nostra relazione con l’ambiente in cui siamo immersi come individui.

Per questa ragione questo corso ci consente di affacciarci a una nuova visione della realtà e ad una comprensione di ciò che siamo e di ciò che ci circonda, che non potremo più ignorare e che ci accompagnerà per sempre.

PROGRAMMA

Programma

Segnatura e archetipi delle piante
Cenni Storici
Riti e Guarigione
Meccanismo di Guarigione e Archetipo della pianta
Le piante
Le Leggi Universali di Ermete Trismegisto
La Segnatura delle Piante e le 12 finestre.
Forma
Orientamento nello Spazio e Relazioni Geometriche
Appartenenza ad una Famiglia Botanica:
Orientamento nel Tempo:
Relazioni con l’Ambiente- Terreno:
Relazione con i 4 Elementi ed i 4 Eteri:
Relazione con gli altri Regni della Natura:
Colore
Fragranza, Struttura, Gusto
Sostanze Chimiche e Processi
Usi Erboristici e Medicinali
Cultura Popolare, Mito, Qualità Spirituali e Rituali
Le Parti della Pianta
IL SEME
La Fecondazione: dal Fiore al Seme
La Forma del Seme
Il Viaggio del Seme
PIGNE
BACCHE
CAPSULE E BACCELLI
I FRUTTI
Germogliazione del Seme
LA RADICE
Forza delle Radici
Tipi di Radici
Bulbi
LO STELO
Comportamento e segnature degli steli
Superficie degli Steli
Forma degli steli
Come si ramificano gli Steli
Colore dei Gambi
La Stipula
LA CORTECCIA
IL TRONCO
I RAMI
LE FOGLIE
Tipi e comportamento delle Foglie
Margini della foglia
Nervature della Foglia
IL FIORE
L’orientamento del Fiore
La Forma del Fiore
I BOCCIOLI
I SEMI DEI FIORI
Il Colore dei Fiori
BIANCO
VIOLA
ROSA
MALVA
GIALLO
GIALLO DORATO
GIALLO VERDE
ARANCIO
VERDE
ROSSO
MAGENTA
GRANATA
PORPORA
NERO
Il Profumo dei Fiori
Il Sapore dei Fiori
I PETALI
Tipi di Petali
Il Numero dei Petali
I Fiori e i Chakra
Alcune Famiglie Botaniche
ROSACEE e PAPAVERACEE
CRUCIFERE e CARIOFILLACEE
BORRAGINACEE e SEBANACEE
OLEACEE e RANUNCOLACEE
APIACEE e MIRTACEE
LAURACEE e RUTACEE
LABIATE O LAMIACEE e FASEOLACEE O LEGUMINOSE
COMPOSITE o ASRERACEE
CUPRESSACEE
ORCHIDEACEE
LILIACEE
AMARILLIDACEE
IRIDACEE
POACEE (EX GRAMINACEE)
ABIETACEE
Sostanze chimiche e processi
COME RACCOGLIERE L’ARCHETIPO
MEZZI DI ESTRAZIONE
L’ANNUSARE
L’ACQUA
L’ACQUA CALDA
Macerati
Decotti e Infusi
IL SALE
L’OLIO DI OLIVA
OLEOLITO A CALDO E A FREDDO
OLIO A CALDO A BAGNOMARIA
FILTRAGGIO
OLIO A CALDO: FRITTURA
LA VITE E L’UVA
ACETOLITO
ACETO COTTO
L’ACQUAVITE
TINTURA MADRE DI ACQUAVITE
LO ZUCCHERO
SCIROPPO
IL MIELE E LA CERA
MIELE MEDICATO
UNGUENTO DI CERA D’API
IL LARDO
LO STRUTTO
IL LATTE
L’UOVO
ALBUME D’UOVO
TUORLO D’UOVO
IL FUOCO
FUMENTO
LA SEGNATURA DEL RIMEDIO E DELL’ANTIDOTO

Tutti i corsi sono frequentabili singolarmente come monotematici.

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Segnatura e Archetipi delle Piante

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